SPUNTA IL SOSPETTO DELLA CONGIURA

Sembra complicarsi la questione politica a palazzo San Francesco dopo le dimissioni in blocco dei Consiglieri di opposizione che hanno aperto le porte al commissario prefettizio, decretando la fine dell’era Federico nata nel 2008 a furor di popolo. Qualcuno tira in ballo l’ipotesi di una congiura, che sarebbe stata messa in piedi in seno alla maggioranza stessa, architettando a puntino tutta la storia del manifesto della discordia, che potrebbe sortire l’effetto boomerang, al fine di far cadere il sindaco, scalzandolo come probabile leader del centrodestra in vista delle  prossime elezioni amministrative. Nel mirino dei sospetti, che serpeggiano di sottofondo, ci sarebbero i pochi autori del manifesto, i quali avrebbero agito all’insaputa di Giunta e Consiglieri (gesto infatti da cui aveva preso le distanze Angelucci). L’intento era quello di diffondere la locandina sulle mura della città, bloccata, poi, in extremis. Sull’ipotesi di un complotto Federico ha dribblato senza rispondere, sorridendo amaramente, ma rimarcando solamente “l’errore” dell’opposizione (clicca qui) E’ sulla data della prossima tornata elettorale che sembrano avanzare ombre e dubbi. Si fa strada, secondo indiscrezioni che tirano in ballo leggi del ’91 e articoli, anche l’ipotesi che il commissario prefettizio, in arrivo, possa restare in città per un anno e non per un mese. Probabilità che verrebbe smorzate sul nascere, secondo gli esperti, in quanto bisogna considerare che le dimissioni sono arrivate a ridosso della scadenza naturale del mandato,  quindi, a tranquillizzare gli animi dovrebbe essere proprio il fatto che la data delle elezioni sia stata stabilita in precedenza in virtù proprio della fine del quinquennio di legislatura. Il 9 aprile sarebbe stato il giorno previsto per lo scioglimento del Consiglio comunale. A fugare ogni dubbio sarà il Prefetto dell’Aquila che fornirà indicazioni e  precisazioni in merito.  Incontro a porte chiuse, intanto, si è svolto nella tarda serata, tra gli assessori comunali e il primo cittadino, tutti ormai ex, per fare il punto della situazione. Certo è che se fosse vero il complotto, non sarebbe altro che un continuare a soffiare sulla brace che arde sotto la cenere di movimenti che avanzano a grandi passi.

 

LA VICENDA

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