8 MARZO, SCARPE DA DONNA DIVENTANO ARTE A PIAZZA GARIBALDI
Scarpe da donna in piazza Garibaldi per dire no alla violenza sul motto “Io non l’8 da sola”. Venerdi prossimo, nel giorno dedicato a celebrare la donna, sarà allestita un’ installazione, nell’ambito dell’arte pubblica partecipata, per dire stop alla violenza di genere: centinaia di paia di scarpe femminili testimonieranno le “silenziose presenze” delle donne vittime di “amici”, “compagni”, “fidanzati”, “mariti”, donne che hanno un nome ed una storia e per narrarla, fra i rami di un ulivo secolare “voleranno”, gru, origami rosa che porteranno stampati al loro interno le storie di Enza, Claudia, Rosina e di molte altre. E’ la signiicativa iniziativa organizzata a partire dalle 15.00 a Sulmona dall’associazione Casa per la Pace di Sulmona, dal Centro Antiviolenza La libellula di Sulmona, Casa Rifugio “La Casa delle Donne”di Sulmona della Società Cooperativa Sociale Horizon Service, dall’Associazione La Libellula. I sodalizi invitano la popolazione e le associazioni tutte a partecipare portando le scarpe da donna venerdì mattina dalle ore 10,00 alle ore 13,00, in Piazza Garibaldi. Saranno collocate nella Piazza Maggiore di Sulmona per dire Stop alla violenza di genere. Le volontarie saranno a disposizione per rispondere alle domande e per diffondere materiale informativo riguardanti il Centro Antiviolenza (CAV La Libellula), la Casa di Accoglienza per vittime di violenza (La Casa delle Donne) e l’Associazione La Libellula. La violenza sulle donne, come tutte le forme di violenza, va combattuta, ecco perché l’8 marzo 2013, Io non l’8 da sola.
L’allestimento di “arte pubblica partecipata” si rifà al progetto di Elina Chauvet che ha dato vita a “Zapatos rojos” riferendosi alla situazione di Ciudad Juárez, città del Nord del Messico, al confine con gli Stati Uniti dove gli atti di violenza sulle donne, stupri e omicidi son stati così tanti che è stato “inventato” il termine “femminicidio”. Ed è sempre a Ciudad Juárez che, nel 2009, Elina Chauvet ha dato vita a “Zapatos rojos”.
Nel solo anno 2012, sono state più di 100 le donne uccise in Italia dai loro compagni. Quasi una ogni tre giorni.
LA STRUTTURA PROTETTA “LA CASA DELLE DONNE” DI SULMONA
La Casa delle Donne di Sulmona, istituita nel 2004 dalla Comunità Montana Peligna e gestita dalla Società Cooperativa Sociale Horizon Service di Sulmona, è l’unica struttura protetta presente nella Regione Abruzzo. E’ una struttura di accoglienza temporanea ad indirizzo protetto per donne vittime di violenza con o senza figli che necessitano di un allontanamento dal contesto violento. L’equipe multidisciplinare (assistente sociale, psicologa, educatrice, operatrici di accoglienza, legale) ha come obiettivo principale quello di accogliere, proteggere ed accompagnare la donna vittima di violenza nel percorso di svincolo dalla relazione violenta al fine di renderla consapevole della propria situazione e dei meccanismi a cui è sottoposta, aiutarla a recuperare la propria autostima e capacità di autodeterminazione, sostenerla nella funzione genitoriale e favorirne il reinserimento socio- lavorativo .
Richieste di ospitalità, inserimenti e dati socio – anagrafici.
Dal 2004 ad oggi sono pervenute 66 richieste di ingresso di donne con o senza figli. In alcuni casi si è proceduto ad un inserimento in struttura. Le cause che hanno portato al mancato inserimento delle restanti donne sono da riferirsi alla insufficienza di posti liberi in struttura, a problematiche della donna (presenza di patologie psichiatriche e/o dipendenza da sostanze) e/o alla mancata presa in carico da parte del servizio sociale di riferimento della donna. Dal 2004 ad oggi sono state ospitati nella struttura 23 donne e 24 minori. Il 43% ha un’età compresa fra i 18 e i 29 anni e il 57% un’età compresa fra i 30 e i 59 anni. La media dell’età dei figli delle donne ospiti della struttura è di circa 5 anni. Il più piccolo aveva un’età di 11 mesi all’ingresso in struttura e il più grande 17 anni. Il 65% del totale delle donne ospitate è di cittadinanza italiana mentre il 35% è di cittadinanza straniera. La media della permanenza delle donne e dei loro figli in struttura è stata di 6 mesi. La permanenza più breve è stata di una settimana, quella più lunga di 16 mesi. 20 donne ospitate hanno subito violenze dal coniuge o convivente e 3 dalla famiglia d’origine (padre). Delle 20 donne che hanno subito violenza dal partner il 55% era coniugata ed il 45% convivente.
Tipologia di violenza
Tutte le donne ospitate hanno subito violenza psicologica e fisica. Il 62%, oltre ad aver subito violenza psicologica e fisica ha subito anche violenza sessuale. Il 52% ha subito inoltre violenza economica. Il totale dei bambini ha assistito alle violenze subite dalle loro madri ed il 62% ha subito anche forme di maltrattamento fisico. In un caso il minore è stato vittima di abuso sessuale da parte del padre.
CENTRO ANTIVIOLENZA “LA LIBELLULA” DI SULMONA
Il Centro Antiviolenza “La Libellula” di Sulmona è stato istituito nel 2008 dalla Comunità Montana Peligna ed è gestito dalla Società Cooperativa Sociale Horizon Service di Sulmona.
Il Centro fornisce orientamento e consulenza psicosociale e legale a ogni donna che ne faccia richiesta. Il servizio è attivo tutti i martedì e i giovedì dalle ore 9.30 alle 13.30 ed è inoltre presente una segreteria telefonica attiva tutti i giorni 24 ore su 24.
Alle donne che vi si rivolgono non vengono offerte soluzioni precostituite ma un sostegno specifico e informazioni adeguate, affinché ogni donna possa trovare la soluzione adatta a sé e alla propria situazione.
Attraverso la progettazione di interventi individualizzati l’equipe del Centro (psicologa, assistente sociale, legale) sostiene la donna nell’uscita dalla relazione violenta. Il Centro, inoltre, si rende promotore di momenti di formazione, informazione e sensibilizzazione sul tema della violenza alle donne.
Prese in carico e dati socio-anagrafici
Da Aprile 2008, data di apertura del Centro, ad oggi l’equipe del servizio ha preso in carico 84 casi.
In particolare, nel 2010 sono state prese in carico 25 donne e nel 2011 sono state prese in carico 21 donne.
L’età media delle donne che si sono rivolte al Centro è di 37 anni. La più giovane ha 18 anni e la più grande 83 anni.
Delle donne prese in carico nell’88% dei casi la donna subisce o ha subito violenza intrafamiliare ed in particolare dal partner (marito, convivente, fidanzato) e il 12% da sconosciuti. Il 63% di queste è di nazionalità italiana e d il restante 37% è di nazionalità straniera.
Il 52% ha un diploma di scuola media superiore, il 43% ha una licenza di scuola media inferiore e il 5% ha un diploma di laurea.
Tipologia di violenza
Tutte le donne prese in carico hanno subito violenza psicologica, il 62% ha subito anche violenza fisica. Sempre nel 62% dei casi le donne sono state vittime di violenza economica. Il 33% delle donne ha subito violenza sessuale.
Tipologia di interventi
Per il 52% delle donne è stato effettuato un intervento di sostegno sociale, il 67% ha usufruito di sostegno psicologico; per il 24% delle donne si è reso necessario un intervento di tipo legale Nel 29% dei casi è stato necessario l’accompagnamento delle donne presso le Forze dell’Ordine