SINDACO “E VORREBBERO AMMINISTRARE”. OPPOSIZIONE “NON SIAMO LA SUA STAMPELLA”
“E vorrebbero amministrare”. Commenta in maniera sarcastica il coordinatore del Pdl a margine della seduta del Consiglio comunale saltata questa mattina per mancanza del numero legale (clicca qui). “Non siamo la stampella del sindaco”. Replicano immediatamente i consiglieri comunali di Pd, Sel, Idv, Lista Civica, Fli e Rialzati Abruzzo. Secondo Federico “oggi si è consumata la peggior pagina dei cinque anni della legislatura cittadina” perchè “obnubilati dalle loro ambizioni personali, gli aspiranti candidati sindaci Luciano Marinucci, Silverio Gatta, Antonio Iannamorelli, Mimmo Di Benedetto e Giuseppe Ranalli, l’aspirante senatore La Civita, hanno anteposto interessi puramente elettorali a quelli della città”. Rimarca il primo cittadino il fatto che i consiglieri di minoranza, non presentandosi questa mattina, abbiano rivelato di essere opposizione della città e non dell’amministrazione. ” I cittadini, le forze economiche ed imprenditoriali attendevano le adozioni di importanti provvedimenti, primo fra tutti il Piano Casa, il documento preliminare di pianificazione (per il quale i tecnici che da anni ci lavorano avevano percorso centinaia di chilometri per venire ad illustrarli), interventi di sicurezza stradale, lavori per il Liceo Classico, la legge sulle attività produttive, ma tutto ciò non si è potuto fare per l’assenza dei consiglieri di minoranza, che hanno approfittato della forzata mancata presenza di un consigliere di maggioranza” continua “Appare preoccupante che costoro semplicemente aspirino ad essere i futuri amministratori di Sulmona e siamo certi che i cittadini sapranno punirli allorquando saranno chiamati a dare il loro consenso. Sarà il momento di scegliere fra chi si impegna quotidianamente a curare gli interessi della comunità, sempre con lo stesso spirito di amore per Sulmona, e chi li mette da parte per modesti interessi di bottega ed elettorali che fanno male a tutti”. Dall’altra parte la minoranza risponde sventolando la bandiera della correttezza che li ha da sempre contraddistinti. “Il Sindaco se vuole approvare i provvedimenti che lui ritiene importanti per la città deve avere la maggioranza” sottolineano. “Con noi ogni possibile dialogo si è interrotto nel momento in cui non è stata mantenuta l’intesa stipulata il 30 di Novembre, che prevedeva le dimissioni del sindaco entro 15 giorni e la conseguente approvazione del piano casa e delle esternalizzazioni. Fabio Federico si è assunto la responsabilità di rompere l’accordo, ora ha -di fronte alla Città- la responsabilità della paralisi amministrativa. Finora noi non ci siamo mai sottratti alla collaborazione, facendo vera e propria supplenza di un PDL che ha perso per strada la maggioranza: ora non ci si può chiedere di più”.