INGV, NEL LAGO OGGETTO FERROMAGNETICO

Un’anomalia associabile ad un oggetto ferromagnetico non di grandi dimensioni, ma non definibile nella forma e caratteristica. Non sarebbe nulla di preoccupante quel che è emerso dai rilievi dell’Ingv, dopo aver scandagliato il Lago di Scanno, consegnati al commissario prefettizio scannese e al sindaco di Villalago, i quali intendono promuovere una giornata di studi per illustrare nel dettaglio il lavoro svolto e descritto nella relazione dei tecnici.  Il tentativo è stato quello di capire e svelare il mistero che tanto ha fatto parlare per mesi, negli ultimi tempi, suscitando curiosità ed interesse nella cittadinanza, pronta già a tirar fuori leggende e credenze popolari, in merito alle onde anomale e le bussole impazzite.  Nel bacino delle acque lacustri, l’indagine magnetica avrebbe evidenziato la presenza di due anomalie riconducibili a massi e oggetti, a una profondità di 3 e 6 metri sotto la presenza del fondale.   Nell’area investigata si puo’ escludere la presenza di consistenti masse ferrose. Le altre analisi eseguite con le strumentazioni hanno permesso di rilevare diverse anomalie alcune chiaramente riconducibili per forma e dimensioni a relitti di piccole imbarcazioni, altre invece sono risultate di difficile attribuzione. L’area studiata e ispezionata riguarda il punto in cui il lago tocca una  profondita’ compresa tra i 2 ed i 28 metri. Si puo’ tuttavia concludere – sostiene infine l’indagine – che non sono state rilevate anomalie particolarmente apprezzabili e che i manufatti sono di varia natura, non significativi per forma e dimensioni. Potrebbe essere opportuno eseguire ulteriori rilievi per l’individuazione di oggetti con segnatura magnetica di modeste dimensioni ed eseguire anche indagini visive con attrezzature adatte allo scopo anche con attivita’ subacquee. “E’ stato fatto un ottimo lavoro” afferma questa mattina Eustachio Gentile, della Comunità  Montana Peligna, spiegando che è stata promossa una serie di studi, con cui adesso si  ha quadro preciso riguardante tre quarti di lago ispezionato con tecniche sofisticate, attraverso rilievi batimetrici (con cui, in pratica, si può ricostruire un modello digitale e vedere in 3d la superficie topografica dei fondali). “Stiamo lavorando al fine di promuovere uno studio insieme a Miccadei della Facoltà di Scienze Geologiche dell’Università di Chieti. Sono stati mappati al centimetro molti oggetti con strumenti adatti. Quel che desta interesse, soprattutto nell’area del camping, è l’aumento del magnetismo. Si presume possa trattarsi di residui bellici o barche affondate”. Racconta Gentile che agli inizi degli anni cinquanta in questi luoghi si esercitavano militari, forse i Granatieri di Sardegna, la cui barca affondò in queste acque. Tiene a sottolineare la positività del lavoro fatto fin’ora, ma che adesso bisognerebbe intervenire istituzionalmente.