GIOSTRA, NESSUNO VUOLE FARE IL PRESIDENTE
Una giostra in affanno che sembra girare a vuoto. Nessuna candidatura è stata presentata per il cambio al vertice dell’associazione Giostra cavalleresca di Sulmona. Nessuno vuole accollarsi l’onere e l’onore di guidare una delle più importanti associazioni cittadine, che organizza da ormai diciotto anni la manifestazione d’ispirazione medievale e rinascimentale nel centro storico della città. Ci si chiede se rischia di saltare l’edizione 2013, se nessuno prenderà il posto di Emidio Cantelmi, il quale, per otto anni consecutivi, ha tenuto in mano le redini, tra mille polemiche e non poche difficoltà, fino alle dimissioni presentate insieme al direttivo. Alle 19 di questa sera scadeva il termine ultimo per presentare i nomi degli aspiranti successori, in vista delle votazioni che si svolgeranno sabato prossimo 23 febbraio per rinnovare in toto l’organismo nell’era post Cantelmi. Sembrerebbe prospettarsi l’ipotesi del commissariamento della Giostra. Il direttivo potrebbe passare nelle mani dei capitani dei Borghi e Sestieri, i quali si troverebbero ad indicare un garante per il mandato. La Commissione elettorale ha preso atto dell’assenza di candidati, il compito di sbrogliare la matassa adesso spetterà all’assemblea dei settanta soci, i quali si riuniranno anche per stilare il resoconto in termini economici con bilancio alla mano. Secondo il regolamento l’esecutivo dev’essere essere formato da un socio con almeno un anno di tesseramento, una formula, tra l’altro, che va a tutelare l’associazione, soprattutto in tempi di campagne elettorali, di fronte a eventuali intromissioni politiche. L’assenza di candidati potrebbe indicare un calo di interesse oppure l’enorme difficoltà che si riscontra nel trainare il carrozzone della giostra, forse troppo costoso per le magre casse, costrette a sperare, ogni anno, l’arrivo del contributo in extremis, arrancando di volta in volta per salvare l’edizione di turno. Intanto c’è chi da tempo cerca di guardarsi intorno, studiando regolamenti di giochi storici di altre città, al fine di capire se anche quella sulmonese potrebbe essere trasformata in fondazione o in ente oppure affidata nelle mani di un ente altro. Insomma si cerca disperatamente una soluzione che sia ancora di salvezza per ridare linfa vitale alla giostra cavalleresca.
g.s.