SACA, ACQUA SEMPRE PIU’ SALATA

 

Aumenteranno le bollette dell’acqua, saranno monitorate le 227 fontane del territorio con contatori e misuratori per ridurre gli sprechi, pronto un piano aziendale con investimenti e risanamenti. E’ quanto è emerso nella conferenza stampa di questa mattina (foto) nella sede sulmonese della Saca, società che si occupa del sistema idrico di diciannove Comuni (da gennaio ne sono entrati altri cinque) coprendo circa 58 mila utenze, che diventano 80 mila nel periodo estivo. A stilare il bilancio, elencando anche le strategie che la società metterà in campo per bloccare sperpero e perdite d’acqua pubblica, sono stati il presidente Domenico Petrella e Danilo Rossi del Cda. Il rincaro delle bollette è correlato agli incrementi Istat e prevede un ritocco con più 9 centesimi al metro cubo, passando quindi da 1,28 euro del 2012 a 1,39. Spiegano che si tratta di una cifra transitoria “Sulle tariffe la Saca non può entrarci, in quanto applica quelle determinate dall’assemblea dei soci” tengono a precisare “C’è una tendenza di revisione delle bollette che deriva da una valutazione intorno agli incrementi istat, entro giugno avremo la ridefinizione della nuova tariffaria”. Quanto al piano industriale, illustrano gli interventi tesi al risparmio e al risanamento. “Abbiamo importante previsione di investimento, in parte sostenuti dai Fas regionale, in parte dai Fas della Valle Peligna e da risorse nostre o dirette o da attingere sul sisema finanziario” asserisce Petrella, specificando che sono oltre 13 i milioni, di cui 4  dei Fas serviranno per gli interventi sulla depurazione dei Comuni, che non li hanno a norma, come Campo di Giove, Castel di Sangro, Pescocostanzo e Bagnaturo, il resto sarà finalizzato anche al rifacimento del sistema fognario, ad intervenire con la zonizzazione delle reti, operazione di ricerca dei punti critici, in cui si concentrano i sistemi di dispersione di acqua. L’idea è quella di mettere i misuratori ai serbatoi, contatori alle fontane pubbliche per monitorare il consumo, ridurre sprechi e “furti” d’acqua. “Già l’anno scorso, in una fase di forte siccità, con la preziosa collaborazione dai Comuni, abbiamo limitato e in alcuni abbiamo chiuso il flusso delle fontane” ricorda il presidente “Non vogliamo chiudere le fontane, ma misurare però la quantità di acqua  per sapere quella che perdiamo e quella che fatturiamo”. Poichè l’azienda mette in rete il doppio dell’acqua che fattura “Manca effettività del controllo” affermano Rossi e Petrella, intenzionati quindi a bloccare il sistema che perde acqua. Quanto al bilancio, Petrella vuole mandare il messaggio positivo del risanamento aziendale. Sostiene che “le linee sono state approvate dall’assemblea e sottoposte alla verifica dalle autorità d vigilanza”. Parla della “conferma di una tendenza positiva rispetto al risanamento aziendale, nel senso che è evidente una riduzione dell’indebitamento dei fornitori, che un elemento di sensibilità collettiva e sociale del territorio e tendenza a produrre attivo nei bilanci. Prevediamo di arrivare a un pareggio, già da quest’anno, nel prossimo triennio prevediamo di avere degli utili interessanti grazie anche al fatto che altri 5 comuni sono entrati dal primo gennaio, i quali erano obbligati al conferimento, e questo ci porterà benefici ma la possibilità di fare economie fiscali”.

Quanto al caso della sede, Petrella smorza le polemiche e spiega che al momento si stanno valutando costi, caratteristiche e opportunità per acquistarne una. Hanno valutato quattro offerte, “seguendo operazioni trasparenti” come precisano, con tanto di bandi pubblici. Due sono rimaste in piedi e adesso si sta seguendo l’iter tecnico economico per giungere a una conclusione. Somme a disposizione per la spesa sarebbero pari a 6 milioni di euro