MAXIPROCESSO, ASSOLTO D’ALFONSO

Assolto l’ex sindaco di Pescara, Luciano D’Alfonso, accusato di presunte tangenti in appalti pubblici al Comune di Pescara. Il tribunale di Pescara ha assolto anche l’ex braccio destro, Guido Dezio, cosi’ come tutti gli altri imputati, 24 in tutto. Il pm Gennaro Varone aveva chiesto sei anni di reclusione per i principali imputati, D’Alfonso e Dezio. L’ex primo cittadino fu posto agli arresti domiciliari la notte delle elezioni regionali, il 15 dicembre 2008, dopo aver vinto per la seconda volta le comunali. Il processo era cominciato il 14 aprile 2011. Seicento i testimoni ascoltati.  Secondo il pm Gennaro Varone a Pescara esisteva una sorta di ‘sistema D’Alfonso’. Egli sarebbe stato “capo e promotore” dell’associazione per delinquere, il cui scopo finale sarebbe stato quello di “commettere una serie di delitti contro la pubblica amministrazione, la fede pubblica e il patrimonio, volti “al reperimento di risorse per l’arricchimento personale, per il finanziamento dell’attivita’ politica di D’Alfonso e per la propaganda presso i potenziali elettori in favore del sindaco”. Varone, che non ha rilasciato alcuna dichiarazione, aveva chiesto anche la confisca di una villa di D’Alfonso a Lettomanoppello (Pescara), oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. “Sono contento”. Questo il commento dell’ex sindaco di Pescara  immediatamente dopo la sentenza di assoluzione emessa. Luciano D’Alfonso, per la prima volta dall’inizio del processo, non era in aula, a riferire il suo stato d’animo e’ stato il legale di fiducia, l’avvocato Giuliano Milia, che ha definito la sentenza “molto positiva” Il tribunale di Pescara ha inoltre assolto gli imprenditori Carlo e Alfonso Toto; il geometra Giampiero Leombroni; l’imprenditore Massimo De Cesaris, Angelo De Cesaris, Alberto La Rocca; l’imprenditore Rosario Cardinale; Antonio Dandolo;Marco Mariani; Francesco Ferragina; Vincenzo Cirone; Fabrizio Paolini; Giacomo Costantini; Nicola Di Mascio; Enzo Perilli; Pietro Colanzi; Luciano Di Biase; Pierpaolo Pescara; Marco Molisani; Marco Presutti; Finizio Giampiero; Vincenzo Fani’. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di reati che vanno all’associazione per delinquere alla corruzione, alla concussione, alla tentata concussione, all’abuso, al peculato alla truffa, al falso, all’appropriazione indebita.