IL CINEMA A SCUOLA, AL VIA “MEMORIA E RICORDO”

 

Nasce dalla volontà di concepire un collegamento tra la Giornata della Memoria e quella del Ricordo il primo grande evento del nuovo Polo Scientifico Tecnologico “E. Fermi” di Sulmona. La risposta alla necessità di fornire ai giovani uno spazio di incontro e riflessione, un’opportunità di discussione e comprensione, e di sensibilizzarli alle importanti tematiche del secolo scorso, ad oggi sempre più attuali, è venuta fuori da una creativa e dinamica collaborazione tra il Dipartimento delle Scienze Umane del Fermi e l’Associazione Culturale SulmonaCinema,  con il Cineforum “Memoria & Ricordo: due film per comprendere il passato e costruire il futuro”. Le proiezioni, aperte a tutta la cittadinanza, oltre che alla comunità scolastica, si svolgeranno nei giorni di venerdì 8, lunedì  11 e mercoledì 13 febbraio. Due le pellicole proposte. Da un lato, sul filone tragicomico dedicato all’Olocausto, la trasposizione cinematografica del celebre romanzo di Jurek Becker, Jacob il bugiardo, nella versione di Peter Kassovitz, del ’99, che vede un memorabile Robin Williams protagonista, nei panni appunto di Jacob Heim. La necessità di riportare la realtà della vita derubata della speranza dei ghetti polacchi è perfettamente appagata dall’espressione da clown triste del noto attore statunitense, che nei panni del proprietario di  un caffè chiuso da anni, anch’egli, come tutti, da tempo avvezzo al vivere senza la propria vita, si  ritrova per caso ad ascoltare un bollettino radio di notizie militari riguardo l’avanzata sovietica a scapito del fronte nazista. Il giorno a seguire riferisce il fatto ad amici e conoscenti, che superato un primo momento di  diffidenza e perplessità, vedono nella notizia uno spiraglio cui appoggiarsi, quando sono ormai privi di riferimenti. Jacob, incapace di deludere la comunità rivelando di non essere in realtà in possesso di alcuna radio, inizia ad inventare periodici bollettini militari, per riscaldare gli animi di coloro che vedevano le loro vite perdute riavvicinarsi. È la storia di una rinascita, di una fantasiosa radio “sintonizzata sulla frequenza della speranza”. Non a caso, in questa versione, il film è considerato il compimento della trilogia della commedia tragica sulla Shoah , insieme con La vita è bella e Train de vie.

Dall’altra parte abbiamo invece un’opera più discussa e recente: si tratta de L’onda di Dennis Gansel, tratto dall’omonimo romanzo di Todd Strasser, a sua volta ispirato all’esperimento sociale The Third Wave, svoltosi in California nel 1967. Durante una settimana dedicata, il Professor Rainer Wenger, sviluppa con la propria classe il tema dell’autocrazia e dalle titubanze nascerà una sfida, o meglio, un esperimento. È la classe stessa a mettersi in discussione e a sottoporsi ad un tentativo di dimostrazione delle teorie sostenute dall’insegnante: contrapporre alla generale opinione secondo cui la Germania non cadrà più in una dittatura, forte delle esperienza del passato, la dimostrazione sperimentale dell’elevata suscettibilità delle masse. E così il gruppo viene ridefinito, regole infrangibili vengono poste, un solo leader viene designato. Si rende omogenea la comunità, il gruppo è reso privo di identificazioni essenzialmente personali, nuovi luoghi e nuovi spazi vengo stabiliti. Ed ecco un passo cruciale: il sodalizio si identifica con un nome, L’onda, appunto. La prova ultima conclude il puzzle costruito dall’esperimento, ma ne costituisce inesorabilmente anche la fine, tragica e irrimediabile. L’intento del regista è di mettere in discussione con la forza dei fatti le convinzioni del presente facendo leva sugli eventi del passato. Mostrare ai giovani le loro debolezze, mettere in luce quegli strumenti-ombra che sono la forza dei nuovi totalitarismi, il tutto in un contesto di sviluppo, crescita e maturazione personale: quello della scuola. Sin dalla presentazione, il film è considerato tra i più importanti sul piano educativo, proprio perché in grado di far rivalutare al singolo ragazzo la solidità fondamenti della propria autonomia. Le proiezioni saranno per gli studenti un modo per confrontarsi con temi del passato e del presente, oltre che per mettersi reciprocamente in discussione di fronte a tematiche generalmente trattate in maniera fugace e superficiale. Un evento che vede entusiasta tutta la comunità scolastica e che si spera possa protrarsi, ripetersi e perfezionarsi nel tempo.