RESTAURO CAPPELLA MAZARA, ESISTEVA GIA’ UN PROGETTO
L’obiettivo è solo quello di veder restaurato un monumento architettonico importante per Sulmona, quale la cappella gentilizia Mazara situata nel cimitero comunale, secondo il motto “insieme per il bene della città”. Niente polemiche, nessuna rivendicazione, anzi il Lions club di Sulmona augura al Rotary club e al sindaco, che ieri hanno lanciato l’iniziativa di raccogliere fondi per riportare agli antichi splendori l’opera cimiteriale (clicca qui), di riuscire nell’intento, aggiungendo di essere disponibile a donare il progetto, che già si trova nei cassetti di palazzo san Francesco, qualora riuscissero a radunare le risorse necessarie. E’ quanto ha asserito oggi il presidente del Lions club di Sulmona, Gabriella Di Mattia, tenendo a precisare e ribadire “senza nessuna polemica”, mentre racconta la storia della nascita del progetto per il restauro della cappella Mazara. “Questo progetto era partito dal Lions” spiega Di Mattia “commissionandolo successivamente all’architetto Raffaele Giannantonio. Una volta terminato, fu portato all’attenzione del commissario prefettizio Luciana Crisi, la quale lo fece rientrare nella programmazione delle opere pubbliche del Comune. Poi, dopo l’insediamento dell’attuale sindaco, nonostante le sollecitazioni del Lions in merito, non è arrivata nessuna risposta. Ci teniamo a raccontare le origini del progetto solo a onor del vero” conclude la presidente Di Mattina “ripeto senza polemiche nei confronti di nessuno”.
Effettivamente il progetto fu consegnato nel 2005, con tanto di preventivo e spese pari a circa 400 mila euro. L’iniziativa fu presentata nella residenza comunale con una conferenza alla presenza dell’allora vicesindaco Manasseri. Il piano, realizzato dall’architetto Giannantonio con il suo staff, prevedeva tre fasi di recupero e valorizzazione: la prima finalizzata a bloccare il degrado con operazioni igienico e di tipo statico, risistemando le parti pericolanti, gli infissi e le cancellate. Questo richiedeva circa 100 mila euro di spesa. La seconda fase consisteva negli interventi di restauro vero e proprio, mentre l’ultima tranche riguardava la funzionalizzazione o meglio la destinazione d’uso della struttura patrimonio artistico della città. “Avevamo pensato a un centro di documentazione del cimitero, con indicazioni sulle diverse tombe delle famiglie storiche e importanti di Sulmona” ricorda oggi Giannantonio “così da far entrare quello sulmonese nel circuito dei cimiteri monumentali”.
Il Rotary club, dunque, come ha spiegato ieri, si è dato tempo due anni per reperire le somme necessarie a ridare dignità a un’opera funeraria prestigiosa per Sulmona, chissà se la città risponderà a dovere.