PENITENZIARIO, SIT IN DI PROTESTA
Scenderanno in piazza domani, davanti la sede del Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria (dalle 10), tutte le componenti provinciali della Uil Penitenziari, al fine di contestare in maniera forte e decisa la politica dell’amministrazione penitenziaria volta ad individuare personale di polizia penit
enziaria da inviare presso la Casa Circondariale di Pescara in vista della prossima apertura, prevista per il 26 gennaio, del nuovo reparto penale. Numeri e i metodi alla base del malcontento del sindacato.
“Per quanto concerne ai numeri il nuovo padiglione, con la capienza prevista di ulteriori 200 detenuti, e che di fatto si andranno ad aggiungere agli attuali 200, si contesterà l’invio di soli 12 unità di polizia penitenziaria rispetto alle 30 necessarie, con un sovraccarico di lavoro in grado di compromettere l’equilibrio psico fisico del personale e l’attribuzione ad esso dei diritti soggettivi” spiega in una nota il vicesegretario regionale Uil penitenziari, Mauro Nardella. “Per quanto concerne i metodi si contesteranno le linee guida che sono state decise e che prevedono l’utilizzo esclusivo di personale proveniente da sedi della Regione già di per sè carenti di organico e l’utilizzo di criteri nella scelta del personale da inviare in regime di distacco che non collimano con i metodi stabiliti dalle normative vigenti in ambito nazionale. La Uil Penitenziari, pur non opponendosi in maniera categorica all’apertura del nuovo padiglione, in occasione della manifestazione di protesta chiederà: l’assegnazione di personale di polizia penitenziaria in numero non inferiore alle 30 unità, l’invio dello stesso attingendolo dalla graduatoria nazionale per i trasferimenti e riferiti all’interpello del 2012;
annullamento dei criteri stabiliti e che di fatto non tengono assolutamente conto delle condizioni familiari di coloro i quali attendono da tempo di essere assegnati a Pescara ma che, per scelte che contestiamo, potrebbero essere scavalcati nel loro sacrosanto diritto di vedersi più vicini ai loro cari da persone che pur non essendo sposati e non avendo un figlio si ritroveranno nelle condizioni stabilite e che prevedono quali criteri di scelta l’anzianità di servizio nella sede, il giudizio complessivo degli ultimi tre anni e a parità di merito l’anzianità complessiva di servizio. La Uil” conclude Nardella “chiederà quindi il rispetto della dignità degli uomini della polizia penitenziaria”