DIETE E CIBO, ECCO COME MANGIARE

Come ogni anno, che si tratti di Marzo o Aprile, la Pasqua e la Pasquetta, segnano la fine dei bagordi, e l’inizio dei sensi di colpa.Ā Quelli che da li a poco ci porteranno all’estate.Una estate sempre piĆ¹ vicina, che nei prossimi giorni, riempirĆ  palestre, centri estetici e una folta schiera di figure professionali nuove, che prendono il nome di ā€œnutrizionistiā€.

L’Italia ĆØ la terra dei nutrizionisti. Se ne contano piĆ¹ dei pazienti stessi.

Che tu abbia studiato biologia, Ā dietistica, scienze dell’alimentazione, gastronomia o addirittura qualcosa che non ĆØ nemmeno riconosciuta in Italia, come la naturopatia, ormai apri il tuo studio e fai cosa? Naturalmente il nutrizionista!Ā Tutti pronti a sfornare la ricetta magica che porterĆ  gli italiani a buttare soldi, salute e farsi prendere in giro come ogni anno.

Una volta esisteva il dietologo, cioĆØ il medico che prescriveva le diete. Quelle con le calorie, rigide, privative, ma che almeno permettevano al terapeuta di visitare il paziente.Ā Poi ĆØ arrivata da qualche anno la specializzazione medica in Scienza dell’alimentazione (solo 20 medici all’anno in Italia all’incirca, entrano tramite concorso in questa specializzazione).Ā Questi medici specialisti vengono chiamati medici-nutrizionisti.Ā PerĆ² a questi si aggiungono oggi internisti, endocrinologi, cardiologi, medici di base, ginecologi, che per arrotondare, si attribuiscono delle specializzazioni e dei titoli che non hanno.

E che parlano a sproposito di alimentazione, gastronomia, diete e altre scemenze che non hanno nessun fondamento di scientifico. Ma almeno sono medici. Una base medica dovrebbero averla.Ā Quello che mi fa rabbrividire ĆØ invece vedere addirittura fotografie nei siti e nelle pubblicitĆ  dei biologi, in cui spesso mi imbatto quando i pazienti mi arrivano con delle prescrizioni a dir poco ā€œda denunciaā€, con il fonendoscopio al collo.Ma che ci farĆ  un biologo con un oggetto di pertinenza medica?(Per maggiori informazioni sulle diete potete visionare il file del sito dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri:Ā Ā linkĀ )Ā Certo, stupirsi di questo, quando ormai siamo nell’era in cui a comandare sono internet, televisione, radio, giornali, libri e video virali, che non fanno altro che parlare di alimentazione, ĆØ poca cosa.Ma in Italia quanti sono i nutrizionisti? Secondo me 70 milioni. Come gli Italiani stessi.

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Tutti hanno pronto il consiglio, la ricetta magica, il modo di fare, da consigliare all’amico, al parente, al conoscente, per poter arrivare in forma all’estate.Ā Triste, deperito, depresso, stressato, ma felice di aver fatto qualcosa ā€œdi buonoā€.Ā Purtroppo, mi rendo conto che la pubblicitĆ  ĆØ l’anima del commercio, ma ci tengo a ricordarvi che le DIETE non servono a niente. Anzi, sono dannose.

Il miglior sistema per diventare obesi ĆØ seguirne molte.Ā PerchĆ© le diete non esistono.

Quello che ĆØ sbagliato ĆØ parlare di diete. Al plurale.

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Dieta viene dal greco e sta per “vita”, “stile di vita” ed ĆØ su questo che bisogna puntare; senza farsi attrarre da facili trucchi, piĆ¹ o meno pericolosi, e da medicinali che magari fanno a perdere venti chili in un mese, ma condannano a un eterno yo-yo (o fisarmonica) e finiscono per l’ incidere negativamente sulla salute.

Eppure le persone, cercano sempre la strada piĆ¹ facile.Ā Quest’anno ĆØ la moda del caffĆØ verde, della frutta esotica, delle compresse magiche, delle sempre verdi diete iperproteiche, privative, quelle con la conta delle calorie, che i numerosi terapeuti propongono grazie all’ausilio di programmi esteticamente belli e presentabili, che le persone si ostinano a seguire, anche se impongono abitudini completamente diverse dal loro fare.

Tanto ĆØ per poco tempo. L’estate ĆØ vicina.Ā Ed ecco che si impennano le vendite di tonno in scatola, riso in bianco, bresaola, ā€œcofaneā€ di insalata o verdure scondite e polverine di proteine o aminoacidi proposti a destra e manca, dalle palestre agli studi specialistici, insieme a integratori miracolosi e creme anticellulite.Ā Tanto ci troviamo in un mondo in cui ancora ci raccontano di come limone e bicarbonato curino dal cancro, bufala che fa seri danni in giro, o quello che sostiene che con una dieta a base di miele si facciano miracoli, o addirittura il latte che improvvisamente diventa veleno.

E che dire delle mode che vanno dal chilometro zero, alla filiera corta, agli anti-ogm, ai vegetariani, ai vegani, al bio, al biodinamico o addirittura di alimenti naturali e dieta naturale?Ā Tante volte mi chiedo ā€œPerchĆØ, ci sono tante persone disposte a credere a sciocchezze, senza esercitare il minimo senso critico?ā€

Forse perchĆØ piĆ¹ facile credere alle sciocchezze. Come ĆØ anche piĆ¹ facile per le persone seguire delle imposizioni drastiche per 2-3 mesi, piuttosto che godersi ogni giorno il cibo ed evitare di mangiare per rabbia, noia, depressione, vizio e via dicendo.

Tante volte penso che alle persone piace soffrire nella vita.Ā Piace punirsi, sentirsi in colpa, deprimersi, vedersi male.Un po’ come succede nella Pasqua. Prima vengono crocifissi e poi risorgono.Ā E che dire delle numerose persone che si iscriveranno ad intasare le palestre e a improvvisarsi sportivi del momento?Come se l’attivitĆ  fisica facesse dimagrire…Ā Per non parlare di quelli che si improvviseranno atleti sotto il sole. Che andranno a correre a 30-40 gradi all’ora di pranzo, coperti come fosse il mese di gennaio, per sudare e pesare 2-3 kg in meno, in maniera da poter mangiare la loro pizza o il gelato la sera, sperando invano di non riprendere il peso dei liquidi persi poche ore prima.Ā E che dire delle creme miracolose, delle guaine, e di tutte le panciere che si venderanno nei prossimi giorni…siete meravigliosi, da studiare. L’antropologia avrĆ  sempre libri da scrivere grazie a voi e ai vostri variopinti comportamenti.

Io vi ricordo solamente che grazie ai vostri comportamenti, siamo sempre piĆ¹ grassi e malati. Dai bambini agli adulti.

Oggi si parla tanto, nella mia zona, la Valle Peligna, di Salvare il Punto Nascite, che grazie alle leggi dei nostri politici, verrĆ  chiuso, lasciando scoperta una popolazione dell’Abruzzo interno, giĆ  di per se svantaggiata sotto tanti aspetti.Ā Niente di piĆ¹ giusto, lottare per salvarlo.Ā Ma tante volte, allo slogan ā€œVoglio nascere a Sulmonaā€, che non posso che sottoscrivere, mi chiedo: quanti di voi, di noi, vogliono invece VIVERE e MORIRE a Sulmona?

Vi rendete conto che per poter far nascere dei bambini, c’ĆØ bisogno di essere in salute. Le gravidanze portano problemi se le mamme non curano l’alimentazione.

Non bisogna mangiare per due come si pensava una volta.

Ci pensiamo che il problema sociale ĆØ soprattutto dopo la nascita?

Vi rendete conto dei problemi a cui andiamo incontro? E dei disservizi a cui siamo sottoposti?

Vi rendete conto che in tutto l’ospedale di Sulmona non c’ĆØ un medico specialista in scienza dell’alimentazione e che i medici prescrivono ancora le diete per il colesterolo, per il diabete o le diete ipocaloriche senza sapere nemmeno che cosa stanno scrivendo?

Vogliamo davvero far nascere i bambini in una zona dove le cose sono ipofunzionanti?Dove mancano i servizi che garantiscono una vita dignitosa?Vi ricordo solamente che l’ obesitĆ  e il sovrappeso sono oggi un’ epidemia. Fanno piĆ¹ morti del fumo e di ogni altro vizio. Per fronteggiarle non si puĆ² contare solo sulla buona volontĆ  individuale, occorrerebbero provvedimenti a livello sociale.

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Siamo in una societĆ  di nutrizionisti che fanno leva ancora sul calcolo delle calorie. Ma lo vogliamo capire che il dimagrimento ĆØ frutto di un percorso interiore?Il primo passo ĆØ migliorare la conoscenza di se.

Se riduciamo la carica di ansia che accompagna il nostro problema, facilitiamo indubbiamente la perdita di chili. Aumentare l’ autostima, imparare a dire di no, accettare l’ idea che le “ricadute” sono inevitabili e non debbono comportare sensi di colpa, ĆØ fondamentale per affrontare quel compito a vita che ĆØ una dieta.Ā So giĆ  le richieste che mi perverranno nei prossimi giorni.

Le piĆ¹ assurde. Persone che verranno con fogli stampati da internet, oppure conoscenze maturate dalla lettura di un libro best seller, o ancora un servizio televisivo.

Chi si rivolge a un servizio di dietologia, in genere, sul piano razionale ne sa moltissimo, eppure continua ad abbuffarsi: basterebbe questo per chiarire l’ importanza di un approccio psicologico.

Si tratta di riconnettere la parte razionale a quella emozionale, capire che cosa, in quella persona, o meglio nel suo sistema relazionale, non va.Ā Ma perchĆØ questo approccio non ĆØ patrimonio comune di tutti gli esperti?Capire chi si ha davanti, servirsi di piĆ¹ competenze, da quelle mediche a quelle dietologiche e psicologiche, dovrebbe essere prassi consolidata. Ā Come pure parlare non di dieta ma di stile di vita, e quindi anche di movimento.

E sarebbe utile anche una collaborazione tra i medici di medicina generale, o medici di base, e gli specialisti. Dovrebbero essere loro i primi a capire che l’alimentazione dovrebbero trattarla solo gli esperti. Invece molti di loro sono i primi che facilitano la disinformazione, ospitando nei loro studi, ā€œnutrizionistiā€ che dietro un compenso, ā€œvisitanoā€, se cosƬ si puĆ² dire, visto che non sono medici, grandi quantitĆ  di pazienti a cui somministrano puntualmente lo stesso foglio con la medesima prescrizione. E piĆ¹ strana ĆØ, meglio fa. A cui aggiungiamo una bella quantitĆ  di ā€œintegratori naturaliā€. Che permettono di arrotondare i guadagni.

Sarebbe perĆ² utile, l’ accettazione, anche da parte di noi medici, che i successi ottenuti non sono mai definitivi. Anche con il migliore degli approcci, la stragrande maggioranza delle persone tende a riacquistare il peso perso; ĆØ irrealistico non tenerne conto o farne una colpa ai pazienti che vanno semplicemente seguiti a lungo, a vita.

Ricordatevi, cari lettori,Ā  che il concetto che usa le calorie come fattore di ingrassamento ĆØ vecchio, superato, e pure non corretto!

Ma fa fare tanti soldi alle multinazionali alimentari e farmaceutiche!

PerchĆ© dovrebbero dirvi quello che in realtĆ  sono le calorie se il non dirvelo fa fare molti soldi a un sacco di persone?Ā Personalmente non credo nemmeno che molti ā€œdietologiā€ classici sappiano esattamente cosa sono le calorie e a cosa servonoā€¦forse in questo i biologi nutrizionisti sono piĆ¹ informati.

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Vi faccio un piccolo esempio.

Le calorie di una bistecca sono le stesse di quelle della quantitƠ equivalente di un gelato, cosƬ come sono uguali a quelle di un piattone di insalata, e quelle di una pagnotta di pane (sempre presi in quantitƠ equivalente); mi sembrava strano che mangiare pane e insalata, in quantitƠ equivalenti, era la stessa cosa per i dietologi per poter dimagrire;

Per fortuna, i pazienti che hanno imparato i miei insegnamenti, si permettono oggi di mangiare quello che vogliono senza curarsi delle calorie che ingeriscono e senza ingrassare minimamente.

Ma hanno capito che mangiare ĆØ un piacere e non un passatempo.

Mangiare bene inizia fin dal momento in cui facciamo la spesa. E poi quando cuciniamo.

Le calorie sono facili da calcolare e da controllare allā€™interno di un cibo prodotto industrialmente.Ma sono difficili da calcolare e da controllare in autonomia per una persona comune che vuole prepararsi da mangiare!

CiĆ² significa che se si vogliono contare le calorie per poter calcolare una dieta, bisogna rivolgersi a specialisti ed ad una certa quantitĆ  di cibo industriale etichettato.Tutto a favore di ā€œspecialistiā€ e multinazionali.

Fu un chimico, Wilbur Olin Atwater, ad inventare il sistema per calcolare le calorie contenute dai cibi. Inceneriva un determinato cibo sotto un contenitore contenente un litro dā€™acqua e misurava di quanti gradi, si era innalzata la temperatura dellā€™acqua.In pratica il suo era un sistema per misure la quantitĆ  di calore prodotto dalla combustione di un cibo.Allā€™epoca era un sistema poco preciso; oggi ci sono sistemi piĆ¹ avanzati e complessi per ottenere misurazioni molto preciseā€¦Tuttavia, il concetto perĆ² rimane lo stesso: si misura solo quanto calore produce un cibo quando questo viene bruciato.Viene quindi paragonato il corpo umano ad una fornace che brucia il cibo per produrre calore:prendo combustibile (cibo), inserisco comburente (ossigeno con la respirazione), e gli do fuoco (lo digerisco).

Allora, non mi pare che nel nostro intestino si sviluppano temperature di 300, 400 gradi e che ā€œproduciamoā€ cenere da combustione quando andiamo in bagno.Eā€™ vero che respirando, buttiamo fuori dal naso anidride carbonica, ma non ĆØ la stessa reazione chimica che avviene in una combustione quando do fuoco a combustibile e comburente.In pratica, si ĆØ paragonato il complesso funzionamento metabolico, enzimatico e biochimico e del nostro corpo e delle nostre cellule, ad una semplice reazione chimica di tre soli elementi, senza prendere in considerazione il fatto che espelliamo sudore, tossine e urina oltre alla materia solida (che non ĆØ paragonabile alla cenere nemmeno come colore e consistenza).Non ĆØ logico inoltre utilizzare le calorie come sistema di misurazione della bontĆ  di un cibo: le calorie prodotte da una bistecca (il calore generato dalla sua combustione), sono la stessa cosa di quelle prodotte da una equivalente quantitĆ  di insalata.Il calore ĆØ calore non ĆØ grasso.Il nostro organismo, trasforma il cibo. Se mangiamo grasso e calorie, non mettiamo grasso.

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Se mangiamo troppo e male mettiamo su grasso.PerchĆØ il grasso ĆØ una protezione dell’organismo. Un’arma di difesa.

Piuttosto sarebbe utile un controllo sullā€™indice glicemico, che indica la velocitĆ  con cui gli zuccheri di un cibo entrano in circolo nel corpo.

LĀ“obiettivo non puĆ² essere soltanto quello di mangiare meno o non mangiare alcune cose, per mantenere il peso forma ĆØ necessario inviare i messaggi corretti al nostro corpo, perciĆ² si deve parlare di metabolismo in generale.

Gli alimenti dietetici, se usati come sostituti mentali a scelte nutrizionali, non servono a niente.Quali sono allora i messaggi da dare al nostro corpo?

Vi svelo 3 piccoli segreti:

  • fare movimento. Non intendo ore di palestra, ma semplicemente camminare, perchĆ© per il nostro corpo la sedentarietĆ  implica la malattia e quindi reagisce accumulando sempre piĆ¹ grasso per combatterla.
  • Badare alle ore in cui si mangia, prediligendo la colazione, quando ci sono in circolo piĆ¹ ormoni utili a bruciare i grassi. Gli antichi dicevano che il segreto per stare in salute ĆØ fare ā€œcolazione da re, pranzo da principe e cena da poveroā€.
  • corretto bilanciamento tra carboidrati e proteine, senza escludere niente, ma prediligendo alcuni alimenti come i cibi integrali, le verdure e la frutta di stagione, i legumi.

Sappiate comunque che nessuno ci vuole morti o malati.Ā Se lā€™Unione Europea reputa un determinato prodotto adatto per il nostro consumo possiamo star tranquilli che sono state fatte le dovute verifiche.PerĆ², invece di buttare all’aria soldi e cibo da voi acuistato, evitando gli sprechi, vi consiglio sempre di seguire i suggerimenti di medici iscritti allā€™albo (basta cercare su internet o chiamare l’ordine dei medici), affidarsi a professionisti dietologi (specialisti in scienza dell’Alimentazione), variare la propria alimentazione il piĆ¹ possibile, non esagerare con un unico alimento.

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Ma cosa ancor piĆ¹ importante, non fossilizzarsi sui soliti 4 prodotti, ma scoprire, curiosare, inventare. Cā€™ĆØ un mare di sapori la fuori. L’alimentazione, la dieta, non deve essere monotona, ma colorata. Viva, sana. Che utilizzi tutti e 5 i sensi per avere il senso di sazietĆ .

Non dobbiamo riempirci come animali. Abbiamo cibo a disposizione tutti i giorni e a tutte le ore.Non continuare a pensare che esistano giorni in cui si mangia come se non ci fosse un domani e giornate monotone in cui trattenersi dal mangiare quello che vi piace.Mangiare ĆØ il massimo dei piaceri della vita.

Farlo senza senso, senza gusto, per rabbia, tristezza, noia, compensazione e riempimento ĆØ la piĆ¹ grande tristezza della vita. Ingurgitare qualunque cosa vi capiti in alcuni giorni e poi, sentirsi in gonfi, pieni o in colpa eĀ  rinunciare o digiunare nei giorni seguenti ĆØ una vera tristezza.

Iniziate a usare consapevolezza, a masticare, a degustare e ricordare con piacere quello che avete introdotto nella vostra bocca. Non ĆØ un semplice contenitore!

Bisogna mangiare sempre con equilibrio. Tutti i giorni, a tutte le ore. E tutta la vita.

Altrimenti non avrete mai il piacere di mangiare.Bisogna pensare a ogni boccone, come fosse l’ultimo. Senza fretta, senza pregiudizi e condividendo con i vostri cari i piaceri del cibo.

La dieta ĆØ un equilibrio. Il cibo non ĆØ un sostituto di nulla. E’ piacere assoluto. Non ha rivali.Che siate onnivori, vegetariani, vegani o altro, abbiate sempre rispetto per chi non la pensa come voi. PerchĆ© non ĆØ avere una filosofia o un’altra che porta allo stato di salute, ma l’equilibrio nel mangiare quello che vi piace. Evitando di comprare troppo e favorire gli sprechi.

Buon inizio!

 

 

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rubrica pubbliredazionale curata dal Ā Dottor Antonio Pacella

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